Don't worry,
push!
Difficile
trovare le parole per descrivere brevemente un'esperienza di tre
settimane in Africa in mountain-bike! Il supporto di una “sgangherata
jeep” ci ha permesso di pedalare leggeri e tranquilli in caso
di
eventuali contrattempi e per le tappe più lunghe. Il ritmo imposto
dalla bicicletta ci ha dato comunque la possibilità di godere appieno
la bellezza dei luoghi, e vivere molto di più il contatto con la
popolazione locale.
Tanti i flash impressi nella mente, ma quelli più vivi sono i bambini
che corrono a lato delle bici (....ora capiamo perchè i corridori
kenyoti vincono tutte le maratone) gridando felici in swahili “Nzungo”
ossia uomo bianco e l’ospitalità nelle baracche di paglia di un
villaggi Masai. Dobbiamo sforzarci di pensare che non stiamo vedendo un
documentario o una ricostruzione cinematografica, ma la loro realtà:
quando noi ce ne andremo loro continueranno questa vita per 365 giorni
all'anno! E di nuovo, nel parco Masai Mara, sembra essere in prima
persona in un documentario del National Gegraphic; non pensavamo che
gli animali fossero così tanti e così facilemente raggiungibili. Le
giraffe, con la loro eleganza ed i movimenti "felpati" fra tutti sono
gli animali che ci affascinano di più. Ma che dire delle zebre, le più
amate da Silvana: i cavallini con il pigiama a righe?! Lungo tutto il
percorso nuclei di capanne sorgono ai bordi della strada sterrata,
ognuno con i propri evidenti ritmi ancestrali, una vita essenziale ma
dignitosa. Sull'isola di Ukerewe scopriamo poi un'Africa nell'Africa, e
il Lago Vittoria vissuto dalla gente come un oceano!
La nostra vecchia jeep in tre settimane ha sofferto più guasti di
quanti potevamo immaginare, dai più banali a qualcuno probabilmente
abbastanza serio: la prima sera i freni bloccati quasi prendono fuoco,
due volte finiamo fuori strada per via del fondo reso paltoso dalle
piogge serali, la batteria morta, il motorino di avviamento pure, che
ci obbligava a scendere a spingere anche nei parchi nazionali dove in
teoria è vietato uscire dalla jeep! Da qui il motto del nostro viaggio:
Don't worry, push! E così via per altri guasti al radiatore, la
trasmissione, le balestre ... Ma anche questo fa parte del gioco, serve
a metabolizzare i ritmi e l'arte di arrangiarsi della gente: ogni volta
con grande flemma e pragmaticità ci rimettono in pista in brevissimo
tempo e con attrezzi rudimentali! Tra i villaggi tribali su una pista
remota ai bordi del Lago Baringo ci sembra poi di fare un vero balzo
nel passato, e chiudiamo poi in bellezza con un safari in sella alle
nostre bici nel parco Hell's Gate, ma ormai giraffe, zebre, bufali,
gazzelle e facoceri, che ci attraversano la strada sono diventati
normali! Purtroppo già tempo di tornare, sempre più motivati per
partire ancora e al più presto! Paolo
& Sonja
Giorno
per Giorno
Domenica 9
Settembre Nairobi-Narok
Il
tratto di strada tra Nairobi e Narok è asfaltato e molto trafficato, di
certo non quello che cerchiamo per i nostri pedali, ma mai ci saremmo
aspettati che lo spostamento in jeep sarebbe stato così avventuroso! La
prima sosta forzata ormai al buio con i freni "in fiamme" ci trascina a
forza nell'altra dimensione Africana che andavamo cercando!
Lunedi’ 10
Settembre Narok-Lemek Photo-Gallery
Iniziamo
a pedalare sull'asfalto, ma lo lasciamo presto per una pista sterrata
che si addentra nel territorio dei Masai. Parecchi chilometri sono
"bumping" e con fondo grosso, come prima tappa non c'è male; arriviamo
all'accogliente Missione Cattolica di Lemek molto soddisfatti, tutto
sembra perfetto.
Martedi’ 11
Settembre Lemek-Lolgorien
Photo-Gallery
Ancora
un po' di bumping e finalmente il fondo si fa più regolare. Una sosta
in un villaggio Masai ci offre l'occasione speciale di spendere qualche
ora con questa gente straordinaria, cercando di immaginare come può
essere la vita per 12 mesi l'anno in una capanna di fango e paglia,
nutrendosi di selvaggina e pastorizia. Anche per questa notte troviamo
alloggio presso una missione, a Lolgorien.
Mercoledi’ 12
Settembre Masai Mara National Park Photo-Gallery
Dopo
una serata piovosa le strade sono uno scivolo di fango, in un attimo ci
troviamo fuori strada, solo il canale laterale per l'acqua evita che ci
possiamo ribaltare! Con serafica pazienza Africana attendiamo un
trattore che ci possa tirar fuori, e poi continuiamo come niente fosse
accaduto per la nostra visita al Masai mara NP. Gli animali sono
talmente tanti che alla fine ci sembra normale quando giraffe zebre
bufali ci attraversano la pista!
Giovedi’ 13
Settembre Lolgorien-Tarime Photo-Gallery
Di
nuovo strade infangate dopo l'ennesima serata piovosa: scopriremo che
negli ultimi anni la meteo è cambiata molto in questi luoghi, creando
non pochi squilibri e disagi. Appena il sole comincia a
scaldare anche il fondo migliora, il percorso è
senza
grande dislivello, e con tratti di piacevole discesa. Attraversiamo il
confine ed entriamo in Tanzania, ancora qualche km e ci
fermiamo
a Tarime; un'altra splendida giornata!
Venerdi’ 14
Settembre Tarime-Mugumu Photo-Gallery
Cominciamo
con una trentina di km inebriati da un intenso aroma di citronella, in
mezzo a campi coltivati e piantagioni di banane. Purtroppo poi la
strada scende dall'altopiano, e passa nei pressi di una miniera d'oro,
con villaggi e gente meno cordiale. Ma non appena ci si allontana dal
perimetro della miniera tutto torna più rilassato e piacevole!
Sabato 15
Settembre Mugumu-Serengeti
Photo-Gallery
Giornata
uggiosa, la luce non è buona per le foto, e molti animali sono già
emigrati dal Serengeti al Masai Mara, dove abbiamo visto di tutto!
Evitiamo quindi di entrare nel parco, che fra ingresso e noleggio jeep
è una spesa non indifferente, e solo percorrendo il perimeto avvistiamo
comunque molte specie.
Domenica 16
Settembre Mugumu-Bunda
Photo-Gallery
Oggi
la tappa più lunga in sella: 110 chilometri. inizialmente un po'
monotona, in una zona di savana molto secca e povera, torna però subito
interessante con una serie di sentieri a lato della strada che passano
accanto alle capanne dei villaggi, single-track Africano!
Lunedi’ 17 Settembre Bunda-Nansio
(Ukerewe) Photo-Gallery
Temevamo
una giornata monotona su questo tratto particolarmente piatto, invece
gli 83 km da Bunda al traghetto per l'isola di Ukerewe scorrono veloci
e piacevoli, come sempre a lato di numerosi villaggi. Sull'isola in
pochi km raggiungiamo Nansio, capitale e praticamente unica vera
"città" dell'isola.
Martedi’ 18
Settembre Ukerewe Island
Photo-Gallery
Giro
dell'isola da non perdere! Si comincia con un tratto di costa che
sembra proprio mare, per continuare nel verdeggiante interno, sempre su
piccole stradine praticamente senza auto. Quest'isola è proprio un
piccolo microcosmo nell'ombelico del mondo, la vita sembra scorrere
slegata da ogni legame esterno!
Mercoledi’ 19
Settembre Ukerewe Island
Photo-Gallery
Nel
piano di massima del viaggio avrebbe dovuto essere una giornata di
completo relax in spaggia, ma non resistiamo alla tentazione di
aggirarci ancora un po' per le stradine e i villaggi dell'isola. Nel
pomeriggio facciamo ritorno, ma questa volta in jeep, a Bunda.
Giovedi’ 20
Settembre Bunda-Homa Bay
Abbiamo qualche giorno in più a disposizione che
ci eravamo tenuti come
contingency, e decidiamo di spenderli andando verso Homa Bay e poi
Nakuru! Il primo tratto fino a tornare al confine col Kenya vicino a
Tarime lo percorriamo in jeep, per oggi pedaliamo solo gli ultimi 30 km
per arrivare a Homa bay.
Venerdi’
21 Settembre Ruma
National
Park Photo-Gallery
Giornata
di relax per fondoschiena e gambe: non lontano da Homa Bay visitiamo il
Ruma NP, molto meno blasonato di Masai Mara e Serengeti, ma comunque
molto interessante e soprattutto poco frequentato. Siamo gli unici
visitatori della giornata, forse della settimana, e riusciamo a vedere
pure due rinoceronti bianchi.
Sabato
22 Settembre Homa
Bay-Mbita-Mfangano
Photo-Gallery
Una
stradina secondaria ci conduce fino a Mbita, dove improvvisiamo una
gita in barca (portandoci le bici al seguito) sull'isola di Mfangano.
La stradina che ne percorre il perimetro è fantastica, senza auto,il
tempo sembra essersi fermato su
quest'isola! Peccato non averla scoperta prima
perchè avrebbe sicuramente meritato almeno un pernottamento!
Domenica
23 Settembre PHome
Bay-Kericho-Nakuru Photo-Gallery
Giornata di trasferimento: pedaliamo
60 km e proseguiamo poi in jeep fino a Nakuru, passando per l'altopiano
di Kericho. Dopo ogni genere di guasto alla jeep oggi è la volta delle
balestre, forse il più "rischioso" fra tutti, e come sempre un
meccanico di un minuscolo villaggio con una saldatrice ed un ferro ad U
in un'ora ci rimette in pista!! Se non lo si vive e vede dal vero è
difficile immaginare la capacità di arrangiarsi di questa gente!
Arrivati a Nakuru realizziamo che avrebbe meritato fermarsi una notte a
Kericho, per aggirarsi in bici nelle sconfinate piantagioni di thè, ma
ormai è troppo
tardi!
Lunedi’
24 Settembre Lake
Bogoria-Lake Baringo
Photo-Gallery
Con
un lungo tratto in jeep ci portiamo nella zona dei laghi Bogoria e
Baringo. Attraverando con una barchetta il Baringo sfioriamo alcuni
ippopotami e coccodrilli, e quando sbarchiamo con le nostre bici ci
troviamo in un altro mondo! Piccoli villaggi di capanne di paglia e
fango sembrano spuntare dal passato, fatichiamo veramente a capacitarci
che a pochi chilometri dalla strada asfaltata così tanta gente possa
ancora vivere in queste condizioni! Pedaliamo un paio d'ore sotto il
sol leone a 42° per raggiungere l'estremità settentrionale del Bogoria,
ormai è troppo tardi per una visita al parco su questo lago, famoso per
i suoi fenicotteri rosa, ma comunqueancora una giornata improvvisata
azzeccatissima!
Martedi’
25 Settembre Menengi
Crater-Naivasha
Photo-Gallery
Una
breve pedalata cercando di evitare le strade asfaltate e siamo sul
Menengi Crater, ma la vista è meno interessante di quel che ci
aspettavamo! La strada che porta a Naivasha è asfaltata e molto
frequentata, quindi ci spostiamo in jeep, ci avviciniamo al termine del
nostro viaggio.
Mercoledi’
26 Settembre Hell's Gate
National Park Photo-Gallery
L'Hell's
Gate National Park non è certo il Masai Mara, ma la possibilità di
girarlo in sella alla bici è impagabile: pedalare così vicini agli
animali in libertà è una cosa che penso ci potrà capitare ben poche
volte nella vita! Per chiudere in bellezza, percorriamo le gole scavate
dal torrente, con fonti di acqua calda, veramente belle!
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Informazioni generali
Il
nostro gruppo
Paolo
Vitali. Sonja Brambati, Mario Manica, Silvana Zoppetti, Giovanna
Sighele.
Quando
Evitate
le stagioni delle piogge: Marzo/Aprile/Maggio e
Novembre/Dicembre.
Viaggio
aereo
Ethiopian
Airlines e Ethiad hanno buone combinazioni dall'Italia. Verificare lo
stato dell'arte riguardo il trasporto della bicicletta!
Visto
Si puo’
fare direttamente in aeroporto a Nairobi, e all’ingresso in Tanzania.
Alloggi
Nelle
localita’ piu’ turistiche si trovano anche eleganti e confortevoli
bungalow,
nei villaggi piu’ remoti e fuori dalle rotte turistiche occorre invecesapersi
adattare a spartani alloggi, comunque sempre per lo piu’ dotati di
zanzariera
e doccia. Il costo per la camera doppia varia dai 10 USD della locanda
ai 60/70 per un elegante bungalow.
Tenda
Non
e’ necessaria, si trova sempre alloggio, a meno che non sia una vostra
scelta. Nei parchi solo dove e’ consentito!
Appoggio
Solo
a Nairobi, Mombasa e nelle citta’ piu’ grosse e’ possibile trovare un
mezzo
con autista che vi possa seguire. Il costo e’ parecchio elevato
comparato
al tenore locale, ma puo’ rendere un grande servizio!
Strade
Abbiamo
evitato il piu’ possibile le strade asfaltate, le strade sterrate che
abbiamo
percorso erano in ottimo stato, con fondo duro e regolare.
Bici
Portate
le vostre imballate opportunamente, con i pezzi di ricambio
indispensabili,
camere d’aria e pezzuoline per la riparazione. La gente è abituata ad
"arrangiarsi" a riparare di tutto, ma non troverete pezzi specifici dei
nostri cambi, freni etc.
Percorso
Da
Nairobi abbiamo raggiunto Narok in Jeep, qui abbiamo cominciato a
pedalare, per poche ore su asfalto e quindi quasi sempre su sterrata.
Se si dispone di un mezzo di appoggio è molto più semplice adattare il
percorso alle propie esigenze. Vedi
mappa.
Abbigliamento
Se
programmate tappe in completa autonomia tutto cio’ che avete dovra’
trovare posto nelle sacche della bici, quindi il minimo, considerando
però che la sera spesso piove, e la temperatura mattutina richiede
qualche volta una felpa a maniche lunghe. Si pedala pre lo più tra 1
1500 e 2000 metri di quota.
Malattie
Vacinazione
per la febbre gialla obbligatoria solo se arrivate dall’Etiopia; noi
abbiamo
fatto la profilassi antimalarica, comunque quasi sempre i
letti
anche
delle piu’ spartane bettole hanno la zanzariera.
Cibo
Sulla
costa e nelle localita’ piu’ turistiche si puo’ mangiare molto bene:
pesce,pollo
,riso e verdure gli ingredienti principali. Nei villaggi dovrete
adattarvi
a del riso o ugali con qualche pezzetto di pollo e poco altro. Il costo
di un pasto
varia dai 2 o 3 USD nei locali molto modesti, alla decina di USD per un
lussuoso pasto a base di pesce.
Una
birra da 0,5 l mediamente costa circa 1 USD.
Moneta
Cambiate
USD o Euro in scellini kenioti (KES) all’arrivo in aeroporto a Nairobi,
poi in scellini tanzaniani a Isebania. Nelle altre cittadine non e’
possibile
cambiare.
GPS
Noi
abbiamo usato un GARMIN
EDGE705.
Sulla cartografia WORLD MAP di GARMIN sono riportate con una certa
approssimazione tutte le strade nazionali e molte secondarie; molto
utile
quindi se si viaggia in indipendenza. Su web si trova anche della
cartografia
free.
Fotografie
Portatevi
tutto l’indispensabile da casa!
By
Paolo Vitali
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