Muzungu, how
are you?!
Come
al solito partiamo con il minimo possibile di organizzazione, un amica
Kenyota ci ha procurato un autista di Kampala con il suo mezzo, che ci
seguirà per tutto il periodo, per il resto inventeremo giorno per
giorno.
All'aeroporto pero' non c'è nessuno ad aspettarci, per otto
interminabili ore sediamo sugli sgabelli del baretto all'uscita, il
polizionotto di tuno che periodicamente ci incita a prendere un taxi ed
andarcene, siamo stanchi ed insonni, in un paese africano sconosciuto!
Sono quei momenti di sconforto in cui ti chiedi perchè non sei rimasto
a pedalare tranquillamente nelle tue valli! Poi finalmente la nostra
amica Florie e l'autista Yusuf arrivano, un contrattempo con il bus che
non ha avuto il permesso di viaggiare di notte, e finalmente il viaggio
comincia! La prima giornata pedalando su terra rossa, sterminate
coltivazioni e giungla pluviale, i bambini e i giovani che ti chiamano
"Muzungo how are you", e la gente tutta che ti sorride ... l'inizio
trafelato è già dimenticato.
Avendo già pedalato attraverso Kenya e Tanzania ci aspettavamo un
ambiente simile, ma siamo piacevolmente sorpresi da tutto il verde che
ci circonda. L'Uganda infatti è piu' piovosa, e la terra molto fertile,
dove non è giungla sono immense coltivazioni, principalmente banane,
the, palme da olio. Peccato che la proprietà dei terreni sia
concentrata in pochi latifondisti, i poveri contadini affituari
coltivano con mezzi rudimentali e pagano pesanti gabelle, risultato che
la popolazione è mediamene molto povera; ma tutti sono dignitosi,
cordiali e ospitali. In una delle nostre tappe vicino al confine con il
Rwanda passiamo da una valle dove si è svolto un eccidio durante la
sanguinosa lotta Hutu e Tutsi. E' veramente incredibile, non riesciuamo
a spiegarci come dal DNA di gente cosi' gentile e pacifica possa
generarsi tanto odio da sfociare in queste lotte.
In due settimane e mezzo riusciamo a girare le principali attrattive
dell'Uganda: le Ssese Island, il Lake Bunyonyi, il Bwindi National
Park, il Queen Elisabeth National Park e il Kazinga Channel, Fort
Portal e la zona dei laghi vulcanici del Lake Nkuruba, il Semliki e
Jinja, attraversando quasi tutti i parchi in bicicletta, senza soffrire
praticamente nessun problema di nessun genere. Certo non si tratta di
una vacanza culinaria, il cibo locale ruota intorno a pochi elementi
(Matooke, Poho, G-Nut, tapioca, pollo, beef, tilapia, cpra, fegato,
chips, riso, cavolo...), ma non abbiamo mai sofferto carenza di cibo o
malori docuti ad esso. Anche il clima si è rivelato buono per pedalare,
a parte qualche precipitazione di troppo fuori stagione nella zona del
Lake Bunyonyi e Bwindi NP, si pedala sempre ad una quota media di
1000-1500 m, la mattina è sempre fresco, e solo in poche zone il
pomeriggio diventa molto caldo. Solo Kampala è un po' una delusione,
caotica e senza attrazioni particolari, ma in fondo ci si sta giusto il
tempo di attesa del volo di rientro. Nel complesso una bellissima
vacanza, un paese affascinante con una popolazione amabile, un luogo
perfetto per la mountain bike, dove si puo' viaggiare anche soli senza
problemi. PV
Diario
di bordo
Domenica 31
Agosto Milano-Istanbul-Entebbe
Volo notturno
da Milano a Entebbe via Istanbul e Kigali (Rwanda), con lunghe soste in
aeroporto, arriviamo alle 3 del mattino un po' rinco; ma almeno le
formalità del visto sono snelle ed i bagagli e bici arrivano subito ed
in ordine!
Lunedi’ 1
Settembre Entebbe-Ssese Island Kalagala
IL'appuntamento don la nostra amica
Kenyota e Yusuf l'autista Ugandese era per le tre, ma ad attenderci non
c'è nessuno! Attendiamo pazientemente, passano le 4, le 5, ancora
nessuno. Proviamo a telefonare, cellulari spenti, lasiamo un SMS.
Attendiamo di nuovo, le 6 ancora nulla, le 7 cominciamo a preoccuparci!
Siamo in un paese Africano che non conosciamo, loro sono i
nostri unici contatti, il polizziotto ogni tanto ci esorta a prendere
un taxi e lasciare la sala arrivi; che facciamo?! E' uno di quei rari
momenti in cui ti chiedi "ma chi cazzo te l'ha fatto fare?!... ce ne
stavamo a pedalare in Valfurva!!".
Poi finalmente arriva un SMS: "siamo stati fermati dalla polizia al
confine Kenya-Uganda, abbiamo perso tutta la notte, arriveremo verso le
8".
Meno male, almeno ora siamo tranquilli; ma passano le 8, poi le 9 e le
10, è vero che in Africa gli orari e la precisione sono relativi, ma
siamo partiti alle 3 del mattino di ieri e non dormiamo da una trentina
di ore!
Finalmente un contatto telefonico, l'autista non è lontano e all'alba
delle 11 ci raggiunge, ma manca ancora Florie. Cominciamo a cambiare un
po' di valuta, comperare l'acqua per il viaggio, facciamo gasolio, e
poi andiamo al porticciolo dove dovrebbe esserci il traghetto per
spostarci sulle Ssese Island. Nuova sorpresa: il traghetto si
è guastato il mese scorso e ora vi è solo un battello che trasporta le
persone. Pensiamo a possibili alternative, ma poi decidiamo di
imbarcarci con le biciclette, e lasciare l'autista che ci raggiungerà
dopodomani dal lato ovest dell'isola, speriamo almeno di trovare un
alloggio sull'isola vicino al molo di sbarco!
Al momento di imbarcare arriva Florie trafelata a bordo di un
boda-boda, i moto taxi locali, almeno ci siamo tutti.
In tre ore e mezzo di navigazione raggiungiamo Bugalla, l'isola
principale delle Ssese Islands, un gruppo di 84 isole nell'immenso Lake
Victoria, finalmenete con un po' di fortuna negoziamo un buon prezzo
per un bello chalet in legno proprio in riva al lago, e la cena e
abbondante a base di tilapia al chilli. Ci voleva!
Martedi’ 2
Settembre Bugala Island
Dopo
una sonora dormita ed un'abbondante colazione in riva al lago siamo
cone nuovi. Montiamo le nostre nuove Full e finalmente si entra nel
vivo.
Imbocchiamo l'unica strada che in 40 km percorre tutta l'isola fino
alla
sua punta piu' meridionale. Grosse nuvole nere e minacciose
indurrebbero a non allontanarsi troppo, ma non vi facciamo caso e
proseguiamo senza curarcene; alla fine la fortuna ci premia. La strada
è in via di sistemazione e
ampliamento poichè serve le immense distese di palme da olio che ahimè
hanno lasciato ormai poco spazio all'originale foresta pluviale.
Incontriamo alcuni piccoli villaggi, poche baracche essenziali, la
gente ci sorride e i bambini ci vengono incontro, le difficoltà di ieri
sono già un ricordo.
Mercoledi’ 3
Settembre Kalangala-Masaka-Kabale
Da
Kalangala bay all'estremità ovest dell'isola la strada è piu'
malmessa, ma proprio per questo ottima per le mountain bike.
Una
piccola chiatta ci traghetta a Bukakata, da cui volendo si potrebbe
ancora pedalare senza troppo traffico fino a Masaka. Qui incrociamo la
strada principale asfaltata e inizia il lungo trasferimento fino a
Kabale, al limite meridionale del paese, ai confini con il
Rwanda.
Giovedi’ 4
Settembre Kabale-Lake Bunyonyi
La
meteo continua ad essere bizzarra per il
periodo, dovrebbe
essere la stagione secca, ma tutti i giorni piove un po' ed il cielo è
costantemente nero. Pedaliamo da Kabale al bellissimo Lago Bunyonyi,
inizialmente una ripida salita dove donne uomini e bambini sono
disseminati a spaccare pietre a mano per ricavare ghiaia da
costruzione (sigh!); ci sentiamo un po' delle merde fi fronte a loro, e
siamo anche imbarazzati al loro sguardo: cosa potranno pensare di
questi due muzungu a spasso in bicicletta? E siamo completamente
impotenti, a nulla puo' servire un maglia regalata, qualche
caramella o una mancia!
Con un po' piu' di tristezza nell'animo arriviamo al lago Bunyonyi, e
la meteo ci grazia per un giro in barca e ancora poi una pedalata sulle
sue rive e colline circostanti. Il panorama è stupendo anche con questo
cielo grigio e brutta luce, chissà come sarebbe con una occhiata di
sole ed i colori sgargianti!?
Venerdi’ 5
Settembre Lake Bunyonyi-Buhoma
Il
luogo è talmente bello che vorremmo fermarci un'altra intera giornata,
ma purtroppo ha cominciato a piovere forte e la meteo per i prossimi
tre giorni è pure peggio; ci conviene quindi rimetterci in viaggio
verso luoghi piu' "secchi". E'
un vero peccato non poter pedalare oggi perchè la strada che con lunghi
sali e scendi costeggia il lago verso nord offre scorci mozzafiato, che
avremmo certo gustato meglio in bici, ma la quota è sempre tra i 1500 e
i 2000 metri, quindi la temperatura fresca, e non è proprio possibile
pedalare sotto l'acqua come ci è già capitato in luoghi piu' caldi.
Anche la prevista attraversata dell' "impenetrable forset" al Bwindi
National Park non è possibile con questa pioggia, quindi
tiriamo diritti fino a Buhoma per stradine montane splendide. Attraversiamo
una valle dove in nostro autista ci dice essersi svolto un
terribile massacro durante il genocidio dei Tutsi da parte
degli
Hutu.
Sabato 6
Settembre Buhoma-Kihilhi
Buhoma
é l'ultimo villaggio all'ingresso del Parco Nazionale di Bwindi; al
limite della foresta esiste un villaggio di Pigmei che sono stati
obbligati ad abbandonare la vita nella foresta ai tempi
dell'istituzione del parco. Vi facciamo visita visto che con la pioggia
non ha molto senso spendere centinaia di euro per entrare mezza
giornata nel parco. La visita è "turisticamente" interessante, ma
sinceramente mette un po' di tristezza vedere questa gente strappata
alle proprie origini, anche se cio' gli da poi diritto a un po' di
educazione e assistenza sanitaria!
Nel pomeriggio con una piacevole e poco faticosa pedalata ci spostiamo
al a Kihilhi, una piccola piacevole cittadina con clima fresco, a metà
strada tra le montagne del Bwindi e la pianura del Queen Ellizabeth
National Park.
Domenica 7
Settembre Kihilhi-Mweva
Al
mercato di Kihilhi osserviamo molti ragazzi con le strane
bici-monopattino che avevamo gia' visto lungo la strada, e ora ne
capiamo il senso: sono adibiti al trasposto merci, e diventano
all'occorrenza mezzo di svago sulle discese. Oggi la giornata piu'
lunga in bici, pur senza dislivelli ma 96 km quando comincia a far
caldo si sentono. Attraversiamo praticamente tutto il Queen Elisabeth
National Park, incontrando diversi animali, ci mancano solo i leoni ...
che per fortuna non si avvicinano di solito alla strada, ma il nostro
autista sembra molto preoccupato!
Bella serata in uno spartano Hotel sulla rive del Kazinga
Channel.
Lunedi’ 8
Settembre Mweva-Kasese-Kelibe Mines
Spendiamo
la mattinata in un safari fotografico nel parco, ad un paio di
chilometri dalla strada percorsa ieri troviamo già i leoni, gulp!
Nel pomeriggio ci trasferiamo con il furgone fino a Kasese, la strada è
asfaltata e sarebbe monotono in bici. Preferiamo approfittare delle
ultime ore della giornata per un giro in bici da Kasese alle dismesse
miniere di Kelibe, dove parte il sentiero per il Rwenzori. La povertà
di alcune baracche vicine ai bordi della strada a Kelibe è
impressionante!
Martedi’ 9
Settembre Kasese-Fort Portal
Da
Kasese la strada è ancora asfaltata per una trentina di chilometri, poi
lasciamo la principale per andare verso est nella zona dei laghi
vulcanici e ricomincia la magia. Pedaliamo di nuovo su sterrata e in
alcune zone su semplici tratturi. Il paesaggio è magnifico, contorniamo
un'infinità di laghetti dai colori sgargianti, dal verde smeraldo al
blu, verso ovest in lontananza sempre in bella vista la lunga catena
delle Rwenzori Mountains. Sulla strada troviamo solo alcuni lodge di
lusso, assolutamenti fuori portata ... cosi' continuiamo fino a Fort
Portal, una piccola cittadina dalle sembianze "quasi"
europee.
Mercoledi’ 10
Settembre Fort Portal-Rujgo
La
zona del Lake Nkuruba ci è piaciuta talmente che vogliamo tornarci, e
spenderci possibilmente anche una notte. Girovaghiamo per colline e
laghi tutto il giorno, poi troviamo un piccolo laghetto denominato
Rujgo con delle baracche più che spartane, l'ideale per una notte.
L'impressione è di essere proprio nell'ombelico del mondo!
Giovedi’ 11
Settembre Rujgo-Mahoma Falls-Fort Portal
Un
ragazzo che lavora per una piccola cooperativa a favore delle scuole
locali ci guida per un giro a piedi nei campi coltivati, principalmente
banane, e le baracche dei coltivatori, fino ad una improbabile quanto
potente cascata di acqua limpida nascosta tra le pieghe di queste
colline; una giornata veramente interessante. Nel pomeriggio peddaliamo
di nuovo fino a Fort Portal.
Venerdi’ 12 Settembre Fort
Portal-Semliki-Mubende
Da
Fort Portal la strada che scende al Semliki National Park è ora
asfaltata, ma la discesa è talmente lunga e bella che ce la godiamo in
bici fin quasi a Bundibugyo. Siamo sul confine con il Congo, la quota è
molto piu' bassa dei giorni scorsi, e la temperatura decisamente piu'
alta. La programmata traversata a piedi di queste colline per tornare a
Fort Portal non ci sembra cosi' entusiasmante, preferiamo risparmiare
un giorno per visitare Jinja, e ci trasferiamo cosi' in furgone fino a
Mubende, sulla strada principale che porta alla capitale.
Sabato 13 Settembre Mubende-Kampala-Jinja
Da
Mubende raggiungiamo in furgone Kampala; una breve sosta alla sede del
Kampala Cycling club, quindi attraversiamo la caotica capitale, e
percorriamo poi le ultime decine di chilometri per raggiungere Jinja in
sella.
Domenica 14 Settembre Nile source
Jinja
è una sonnolenta cittadina affacciata sul Lago Victoria nel punto dove
nasce il Nilo, l'ideale per pedalare in tranquillità una mezza giornata
e rilassarsi un po' prima del viaggio di ritorno.
Lunedi’ 15 Settembre Jinja-Kampala
Accompagnati
da Emma, giovane agonista del Kampala Cycling, percorriamo il tragitto
di ritorno da Jinja a Kampala, non sulla strada principale, ma
su
belle sterrate tra coltivazioni di canna da zuchero. Dove la sterrata
si ricongiunge con la trafficata strada principale buttiamo
definitivamente le nostre bici nel furgone.
Martedi’ 16 Settembre Kampala-Entebe
Kampala
è veramente caotica, e offre ben poche attrazioni turistiche, mezza
giornata è più che sufficiente per noi. Impacchettiamo le bici, una
bella doccia, e la cena d'addio con i nostri nuovi amici Jusuf e
Florie, per la notte siamo all'aeroporto per il volo di rientro.
Sorridiamo alla vista delle sedie dove abbiamo speso tutte quelle ore
di attesa all'andata ... l'inizio è stato difficile, ma poi tutto è
stato veramente splendido! Ogni volta che lasciamo un paese
cosi' lontano e diverso ci chiediamo se capiterà mai di tornarci!.....
PV
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Informazioni generali
Il gruppo
Sonja ed io con
l'amica Kenyota Florie e l'autista Yusuf.
Quando
Gennaio,
Febbraio, Luglio, Agosto e Settembre dovrebbero essere i mesi meno
piovosi, ma anche qui come in tutto il resto del globo il clima sta
cambiando, e capitano lunghi periodi di pioggia anche nelle stagioni
una volta piu' secche.
Viaggio
aereo
Noi abbiamo
volato Turkish Airline, ma vi sono diverse combinazioni. Ormai con
tutte le compagnie si paga l'extra per il trasporto delle biciclette.
Visto
Si puo’
fare direttamente in aeroporto a Entebbe, costo 40 US$.
Alloggi
Nelle
città principali e nelle localita’ piu’ turistiche si possono trovare
alloggi confortevoli,
nei villaggi piu’ remoti e fuori dalle rotte turistiche lo standard è
decisamente piu' basso, non sempre si ha la doccia, ma almeno c'é sempre
la
zanzariera. Il costo per la camera doppia puo' variare da
pochi US$ della locanda
ai 30$ per un buon bungalow. Meglio evitare di dormire nei
parchi nazionali o ai loro ingressi, dove il costo é 10 volte superiore.
Tenda
Non
e’ necessaria, si trova sempre alloggio, a meno che non sia una vostra
scelta; nel caso meglio piazzarla all'interno di strutture presidiate!
Appoggio
Per pedalare
scarichi, godersi i panorami, ed avere la certezza di raggiungere
sempre un punto dove dormire, é meglio avere un furgone di appoggio,
che bisogna procurarsi a Kampala o Entebbe.
Strade
Abbimo percorso
i due lunghi tratti asfaltati da Masaka a Kabale, e da Fort Portal a
Kampala in furgone, per godere invece le strade sterrate locali e nei
parchi, che erano in ottimo stato, con fondo duro e regolare.
Bici
Meglio portate
le proprie bici imballate opportunamente, con i pezzi di ricambio
indispensabili,
camere d’aria e pezzuoline per la riparazione. Il nostro autista Yusuf,
coordinatore del club Kampala
Cycling, puo' procurare delle buone mountainbike a
noleggio, ma é forse l'unico
nel paese, per il resto la gente è abituata ad
"arrangiarsi" a riparare di tutto, ma non troverete pezzi specifici dei
nostri cambi, freni etc.
Percorso
Da Entebbe
abbiamo subito traghettato sulle Ssese Islands, da cui poi siamo andati
a Masaka. Da qui trasferimento in furgone su strada asfaltata fino a
Kabale, dove abbiamo ricominciato a pedalare. Dal Lake Bunyonyi quindi
al Bwindi Impenetrable Forest National Park, poi direzione nor per
Kihihili e il Queen Elizabeth National Park. Sosta sul Kazinga Channel
e poi Kasese. Si passa poi alla bella regione dei laghi vulcanici, il
"Bunyurunguru Crater Lake Field", e il Kibale National Forest. Indi
Fort Portal e la Semliki Valley. Infine altro trasferimento in furgone
per tornare a Kampala, da cui abbiamo fatto l'ultima pedalata a Jinja e
le sorgenti del Nilo.
Clima
Nella zona del
Lake Bunyonyi e del Bwindi NP é fresco e spesso piovoso, per il resto
molto piu' caldo e secco. Non è comunque quasi mai torrido poichè si
pedala pre lo più tra intorno ai
1000/1500 metri di quota.
Malattie
Nessuna
vacinazione obbligatoria, noi
abbiamo
fatto la profilassi antimalarica, ma di zanzare ne abbiamo viste
proprio poche.
Cibo
Vicino ai laghi
si mangia spesso il pesce, che è sempre la Tilapia; per il
resto pollo, maiale, riso e verdure gli ingredienti
principali. La cucina locale è abbastanza povera e ripetitiva, a base
di Posho Chapati e Matooke, che a
lungo andare stancano il palato europeo.
Il costo
di un pasto
varia dai 2 o 3 US$ nei locali modesti, alla decina di US$ per i locali
piu' turistici.
Una
birra da 0,5 l mediamente costa circa 1 US$.
Moneta
Cambiate
US$ o Euro in scellini Ugandesi all’arrivo in
aeroporto (conviene alla banca non allo sportello subito dopo
aver ritirato i bagagli). Solo nelle altre citta principali e’
possibile
cambiare, e le carte di credito naturalmente sono inutilizzabili nei
villaggi.
GPS
Su Open Street
Map si trova la
cartografia stradale abbastanza dettagliata a costo zero.
Fotografie
Portatevi
tutto l’indispensabile da casa!
By
Paolo Vitali
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