Una settimana
scarsa di scialp per scoprire la neve corsa non basta! Col des Maures
2155m,
Punta Artica 2327m, Monte Renoso 2352m, Petra Niella 2345m, Cima di a
Statoghia
2305m, Monte Rotondo 2622m. Queste le gite della nostra "settimana
bianca"
in Corsica; ma le possibilità e le combinazioni sono davvero tante.
Il clima è molto bizzarro: sole, vento con escursioni termiche
notevoli.
Le condizioni del manto nevoso variano moltissimo di giorno in giorno.
Si passa dalla neve fresca al ghiaccio alle condizioni primaverili nel
giro di poche ore; due giorni di scirocco poi possono rovinare
tutto
all'improvviso! I paesaggi sono davvero incredibili ed una serpentina
tra
i pini laricci incrostati di bianco vale da sola il viaggio!
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Marzo 2006 - Viaggio da Como a Savona, traghetto per Bastia, quindi
Corte,
che sarà la nostra base per tutta la settimana, in un bellissimo
appartamento nel centro storico. Ruggero e Claudio che ci hanno
anticipato
di un giorno, hanno già preso possesso della casa e ci attendono
per cena. Ci raccontano di una fantastica giornata, con partenza sotto
una nevicata e visibilità zero dal tornante de “Le fer à
Cheval” (1329m) prima del Col del Vergio, poi al Refuge
Ciuttulu
di i Mori improvvisamente le nuvole si sono diradate e hanno potuto
proseguire
fino al Col des Maures (2155m),
sotto la Paglia Orba (la terza cima della Corsica), in un
ambiente
da favola. Ci viene già voglia .....
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Marzo – Ruggero e Claudio temono che il calore pomeridiano possa
rovinare
la neve, così impongono una partenza da prestosauri .... alle 8
ci ritroviamo a risalire un sottile strato di ghiaccio nel bosco dal Pont
de Cuccagna (1090m) verso la Bocca a Stazzona (1810m), chi
a
piedi, chi con i coltelli ... e chi imprecando per averli lasciati a
Monza!
Sonja è un po’ preoccupata per la discesa, ma io la rassicuro:
“figurati,
fra qualche ora qui è tutta molle.....”. Fuori dal bosco di fantastici
pini laricci il vento ci tormenta fino in cima, dove improvvisamente
cala
e ci lascia gustare la nostra prima vetta corsa, la Punta
Artica (2327m). Scendiamo
con
molta calma, con continue soste per prendere foto, e come al solito io
cerco di rubare il mestiere ad Umberto (il nostro fotografo
professionista
ufficiale!), tanto che finiamo persino in contrasto per sfruttare il
povero
Alessandro, il modello di tutti .....
Quando
arriviamo al bosco iniziale è più gelato di quando siamo
saliti .... alla faccia del “... fra qualche ora qui è tutta molle
....”! Qualcuno prudentemente scende ramponi ai piedi, altri più
impavidi provano la tenuta delle lamine .... ma uno finisce aggrappato
ad una pianticella, ultimo ostacolo prima di un bel salto!... forse
meglio
i ramponi! Comunque il bilancio della gita è decisamente positivo:
dislivello di circa 1450m, sciata su neve dura trasformata, bella vista
dalla cima fino al mare!
Vista a
360° dalla
Cima Artica
8
Marzo - Visto il ghiaccio di ieri partiamo un po’ più tardi,
anche se il viaggio in macchina è un po’ più lungo. Non conosciamo
le condizioni della strada che passa per il Col de Sorba, così la
prendiamo larga scendendo sulla costa orientale ad Aleria e poi
ritornando
fino a Ghisoni, da dove una strada di montagna porta alla stazione
sciistica
delle Capannelle. Quando siamo al penultimo tornante prima
della
Bergeries Alessandro realizza di aver dimenticato a Corte le scarpette
interne degli scarponi! Disperazione! Tentiamo un’improbabile soluzione
chiedendo alla casupola degli impianti/noleggi .... sulle piste (ancora
chiuse!) non c’è nessuno .... la prima risposta del corso è
molto esplicita in “italiano” fluente: “me ne fottu!’. Umberto gioca la
carta mediatica, si presenta come giornalista, che la sera precedente a
Corte ha conosciuto Marco, il responsabile degli impianti! La risposta
del corso è ancora più categorica: “Marco è Marco,
io sono io; me ne fottu!”. Stiamo per desistere quando nello sgabuzzino
intravediamo un vecchio paio di scarponi in disuso, anche il corso
concilia,
è fatta! La scarpetta si infila negli scafi di Ale, che non dovrà
rinunciare alla gita! Saliamo i pendii a sinistra degli impiantini,
raggiungiamo
la piana del Lac De Bastani e da questo un pendio più ripido
ci conduce alla lunga piatta dorsale che verso sinistra porta alla cima
del Monte Renoso (2352m).
Sulla dorsale e in cima troviamo condizioni mai viste in 26 anni di
scialpinismo:
si cammina e si scia su un chilometrico tappeto irreale di gocciole di
ghiaccio, evidentemente dovuto alle elevate e rapide escursioni
termiche!
Un attimo ancora di sereno, ma le nuvole dense salgono rapide dal
versante
opposto, dobbiamo rinunciare al previsto concatenamento alle cime
limitrofe.
In discesa ci facciamo prendere dal gusto ..... e proseguiamo (autisti
esclusi) fino al Ponte de Casaccie, qualche centinaia di metri
ma
soprattutto sei chilometri più in basso.
Panoramica
a 360°
dalla Cima del Monte Renoso
9
Marzo – Abbiamo rinunciato a ponderare un orario logico di
partenza,
tanto la meteo bizzarra rende vano ogni ragionamento! Imbocchiamo la
strada
della foresta De Cervello con un vento micidiale, quando
parcheggiamo
all’inizio dello sterrato (1010m) siamo persino indecisi se
incamminarci
o andare al mare ..... Claudio e Sonja optano per una passeggiata a
piedi
nel bosco fino al limite della neve, Ruggero Umberto Alessandro ed io
decidiamo
di portare a spasso gli sci! Dopo un’oretta scarsa a piedi calziamo gli
sci e puntiamo al colle che da accesso alla evidente cresta sud della Petra
Niella (2345m). Presto
realizzo
che una volta in cresta saremmo inesorabilmente spazzati via dal vento,
tasto il pendio nel vallone direttamente sotto la cima e comincio a
salirlo,
esortando gli altri a seguirmi. Ma Umberto fa di testa sua (e Ruggero e
Ale lo seguono, sigh!), punta al colle ..... questi fotografi che
vogliono
fare le guide alpine ..... pari pari a qualche guida alpina che ruba il
lavoro ai poveri fotografi! Pochi metri oltre al colle sono fermi, come
da copione! Io mi ritrovo solo nel canale, lo risalgo fino al termine,
supero le ultime roccette, poi mi giro e li vedo già scendere. Mi
mancano solo 300m alla cima, ma il pendio carico, il vento forte, il
timore
di lasciare tutti ad aspettarmi alla macchina, mi inducono a girare i
tacchi
e godermi la splendida sciata nel canalone!
10
Marzo – Siamo agli sgoccioli, appena arrivati e già mancano
due sole gite al ritorno! Ancora dobbiamo provare le due cime più
alte dell’isola! Quindi partiamo decisi per il Monte Cinto (2706m),
dalla Valle di Asco. Arriviamo agli impianti di sci in fondo
alla
Valle e li troviamo tristemente chiusi desolati e deserti! Ma se non
lavorano
adesso quando lavorano?! Tutto il gruppo del Cinto è barricato dietro
una coltre di nuvole con vento tempestoso .... inutile provare, non
andremmo
oltre il primo canale! Ruggero, il nostro grande esperto dell’isola,
estrae
dal cilindro una valida gita di ripiego ma non troppo! Pochi chilometri
più in basso, sul versante opposto, dove vento e nuvole concedono
più spazio, la Cima di a Statoghia
(2305m) diventa la nostra
nuova
meta. Lasciamo l’auto alla curva di Giunte Rnes (949m), dove
sorge
la nuova “Maison de Muflon” e ci incamminiamo sul lungo sentiero di
fondovalle,
che essendo esposto a sud è già privo di neve. Al secondo
guado Claudio impreca e getta la spugna ... nelle sue Dolomiti
non
è concepibile una gita sci-alp portando così tanto gli sci
in spalla ..... noi proseguiamo, e dopo un’ora e quarantacinque
calziamo
finalmente gli sci. La neve è subito trasformata molto dura, possiamo
salire centrali nel canale diretto alla cima. Saliamo sci ai piedi la
vetta
di sinistra, una trentina di metri più bassa della cima principale,
invece più alpinistica. Il vento non ci molla mai, neppure una foto
sulla cima, e fuggiamo verso il canalone, un po’ più riparato. La
sciata è super-primaverile, e siamo ancora in inverno ... stranezze
della Corsica. Il ritorno sci in spalla dura un’ora e un quarto, ma
chiaccherando
e fantasticando su altre gite vola in un lampo. Claudio non la
pensa
così. Ci ha atteso parecchie ore solo soletto al parcheggio, ma
non lo fa pesare e dopo il resoconto della bella sciata aderisce di
buon
grado alla proposta di una “Pietra” (la buona birra corsa aromatizzata
alla castagna, "accumudata cu a castagna") nel primo bar lungo la via
del
ritorno a casa.
11
Marzo – Niente più meteo, niente più sveglie all’alba
.... sveglia biologica alle 8, stropiccio gli occhi due volte alla luce
della finestra: nevica! Non è possibile, siamo a 400m sul livello
del mare, su un’isola! Eppure nevica! La prendiamo con calma, tanto
oggi
non si combina niente .... ma abituati a provarci sempre, imbocchiamo
la Valle
della Restonica sotto una copiosa nevicata. Per non catenare
lasciamo
l’auto al Ponte de Frasseta (907m), e ci incamminiamo alla
volta
del Monte Rotondo (2622m).
Prima di uscire dal bosco le nuvole lasciano qualche spazio di azzurro
e smette di nevicare .... ma vieni!!..... oggi si scia in polvere! Con
molta cautela nel tagliare i pendii raggiungiamo il Lago d’Oriente
e quindi la base del canale al colle del Rotondo. Il canale supera i
40°
di pendenza, ed è obiettivamente troppo “carico” per rischiare,
inoltre le rocce incrostate nella bufera dal colle alla cima sarebbero
poi inaccessibili. Optiamo quindi per raggiungere sci ai piedi il colle
nevoso più alto della cresta a destra della cima: Q2500. Anche qui
qualche foto rubata nella bufera e poi giù al riparo dal vento.
Fino al Lago d’Orinete sciamo su neve ghiacciata con accumuli di neve
soffiata,
ma da li in giù è mezzo metro di polvere! I nostri fotografi
si sfogano con gli scatti, e altrettanto i modelli con le serpentine!
Chi
l’avrebbe mai detto questa mattina! Super!! La cena al ristorante di
Corte
al lume di candela è super-meritata!
12
Marzo – Primo giorno di cielo blu terso, senza un alito di vento
....
e dobbiamo partire! Vigliacco d’un tempo! Non importa, ce la siamo
proprio
goduta! E’ mancato solo il Monte Cinto, una buona scusa per ritornare! Paolo
V.
Guida sci-alp
Topo-guide: La
Haute Route
à ski Ce guide décrit successivement « l’Alta Strada
», la version hivernale du GR20, et 12 randonnées à
ski, réalisables pour la plupart en une journée.Edition PNRC,
80 pages, 15.24 €