Paolo Vitali & Sonja Brambati
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Uganda
mountainbiking
September 2014
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Muzungu, how are you?!
Come al solito partiamo con il minimo possibile di organizzazione, un amica Kenyota ci ha procurato un autista di Kampala con il suo mezzo, che ci seguirà per tutto il periodo, per il resto inventeremo giorno per giorno.
All'aeroporto pero' non c'è nessuno ad aspettarci, per otto interminabili ore sediamo sugli sgabelli del baretto all'uscita, il polizionotto di tuno che periodicamente ci incita a prendere un taxi ed andarcene, siamo stanchi ed insonni, in un paese africano sconosciuto! Sono quei momenti di sconforto in cui ti chiedi perchè non sei rimasto a pedalare tranquillamente nelle tue valli! Poi finalmente la nostra amica Florie e l'autista Yusuf arrivano, un contrattempo con il bus che non ha avuto il permesso di viaggiare di notte, e finalmente il viaggio comincia! La prima giornata pedalando su terra rossa, sterminate coltivazioni e giungla pluviale, i bambini e i giovani che ti chiamano "Muzungo how are you", e la gente tutta che ti sorride ... l'inizio trafelato è già dimenticato.
Avendo già pedalato attraverso Kenya e Tanzania ci aspettavamo un ambiente simile, ma siamo piacevolmente sorpresi da tutto il verde che ci circonda. L'Uganda infatti è piu' piovosa, e la terra molto fertile, dove non è giungla sono immense coltivazioni, principalmente banane, the, palme da olio. Peccato che la proprietà dei terreni sia concentrata in pochi latifondisti, i poveri contadini affituari coltivano con mezzi rudimentali e pagano pesanti gabelle, risultato che la popolazione è mediamene molto povera; ma tutti sono dignitosi, cordiali e ospitali. In una delle nostre tappe vicino al confine con il Rwanda passiamo da una valle dove si è svolto un eccidio durante la sanguinosa lotta Hutu e Tutsi. E' veramente incredibile, non riesciuamo a spiegarci come dal DNA di gente cosi' gentile e pacifica possa generarsi tanto odio da sfociare in queste lotte. 
In due settimane e mezzo riusciamo a girare le principali attrattive dell'Uganda: le Ssese Island, il Lake Bunyonyi, il Bwindi National Park, il Queen Elisabeth National Park e il Kazinga Channel, Fort Portal e la zona dei laghi vulcanici del Lake Nkuruba, il Semliki e Jinja, attraversando quasi tutti i parchi in bicicletta, senza soffrire praticamente nessun problema di nessun genere. Certo non si tratta di una vacanza culinaria, il cibo locale ruota intorno a pochi elementi (Matooke, Poho, G-Nut, tapioca, pollo, beef, tilapia, cpra, fegato, chips, riso, cavolo...), ma non abbiamo mai sofferto carenza di cibo o malori docuti ad esso. Anche il clima si è rivelato buono per pedalare, a parte qualche precipitazione di troppo fuori stagione nella zona del Lake Bunyonyi e Bwindi NP, si pedala sempre ad una quota media di 1000-1500 m, la mattina è sempre fresco, e solo in poche zone il pomeriggio diventa molto caldo. Solo Kampala è un po' una delusione, caotica e senza attrazioni particolari, ma in fondo ci si sta giusto il tempo di attesa del volo di rientro. Nel complesso una bellissima vacanza, un paese affascinante con una popolazione amabile, un luogo perfetto per la mountain bike, dove si puo' viaggiare anche soli senza problemi.  
PV

Diario di bordo

Domenica 31 Agosto  Milano-Istanbul-Entebbe
Volo notturno da Milano a Entebbe via Istanbul e Kigali (Rwanda), con lunghe soste in aeroporto, arriviamo alle 3 del mattino un po' rinco; ma almeno le formalità del visto sono snelle ed i bagagli e bici arrivano subito ed in ordine! 

Lunedi’ 1 Settembre  Entebbe-Ssese Island Kalagala
IL'appuntamento don la nostra amica Kenyota e Yusuf l'autista Ugandese era per le tre, ma ad attenderci non c'è nessuno! Attendiamo pazientemente, passano le 4, le 5, ancora nessuno. Proviamo a telefonare, cellulari spenti, lasiamo un SMS. Attendiamo di nuovo, le 6 ancora nulla, le 7 cominciamo a preoccuparci!  Siamo in un paese Africano che non conosciamo, loro sono i nostri unici contatti, il polizziotto ogni tanto ci esorta a prendere un taxi e lasciare la sala arrivi; che facciamo?! E' uno di quei rari momenti in cui ti chiedi "ma chi cazzo te l'ha fatto fare?!... ce ne stavamo a pedalare in Valfurva!!". 
Poi finalmente arriva un SMS: "siamo stati fermati dalla polizia al confine Kenya-Uganda, abbiamo perso tutta la notte, arriveremo verso le 8".
Meno male, almeno ora siamo tranquilli; ma passano le 8, poi le 9 e le 10, è vero che in Africa gli orari e la precisione sono relativi, ma siamo partiti alle 3 del mattino di ieri e non dormiamo da una trentina di ore!
Finalmente un contatto telefonico, l'autista non è lontano e all'alba delle 11 ci raggiunge, ma manca ancora Florie. Cominciamo a cambiare un po' di valuta, comperare l'acqua per il viaggio, facciamo gasolio, e poi andiamo al porticciolo dove dovrebbe esserci il traghetto per spostarci sulle Ssese  Island. Nuova sorpresa: il traghetto si è guastato il mese scorso e ora vi è solo un battello che trasporta le persone. Pensiamo a possibili alternative, ma poi decidiamo di imbarcarci con le biciclette, e lasciare l'autista che ci raggiungerà dopodomani dal lato ovest dell'isola, speriamo almeno di trovare un alloggio sull'isola vicino al molo di sbarco!
Al momento di imbarcare arriva Florie trafelata a bordo di un boda-boda, i moto taxi locali, almeno ci siamo tutti.
In tre ore e mezzo di navigazione raggiungiamo Bugalla, l'isola principale delle Ssese Islands, un gruppo di 84 isole nell'immenso Lake Victoria, finalmenete con un po' di fortuna negoziamo un buon prezzo per un bello chalet in legno proprio in riva al lago, e la cena e abbondante a base di tilapia al chilli. Ci voleva!

Martedi’ 2 Settembre Bugala Island
Dopo una sonora dormita ed un'abbondante colazione in riva al lago siamo cone nuovi. Montiamo le nostre nuove Full e finalmente si entra nel vivo.
Imbocchiamo l'unica strada che in 40 km percorre tutta l'isola fino alla sua punta piu' meridionale. Grosse nuvole nere e minacciose indurrebbero a non allontanarsi troppo, ma non vi facciamo caso e proseguiamo senza curarcene; alla fine la fortuna ci premia. La strada è in via di sistemazione e ampliamento poichè serve le immense distese di palme da olio che ahimè hanno lasciato ormai poco spazio all'originale foresta pluviale. Incontriamo alcuni piccoli villaggi, poche baracche essenziali, la gente ci sorride e i bambini ci vengono incontro, le difficoltà di ieri sono già un ricordo. 

Mercoledi’ 3 Settembre  Kalangala-Masaka-Kabale
Da Kalangala bay all'estremità ovest dell'isola la strada è piu' malmessa,  ma proprio per questo ottima per le mountain bike. Una piccola chiatta ci traghetta a Bukakata, da cui volendo si potrebbe ancora pedalare senza troppo traffico fino a Masaka. Qui incrociamo la strada principale asfaltata e inizia il lungo trasferimento fino a Kabale, al limite meridionale del paese, ai confini con il Rwanda. 

Giovedi’ 4 Settembre  Kabale-Lake Bunyonyi
La meteo continua ad essere bizzarra per il periodo,  dovrebbe essere la stagione secca, ma tutti i giorni piove un po' ed il cielo è costantemente nero. Pedaliamo da Kabale al bellissimo Lago Bunyonyi, inizialmente una ripida salita dove donne uomini e bambini sono disseminati a spaccare pietre a mano per ricavare ghiaia da costruzione (sigh!); ci sentiamo un po' delle merde fi fronte a loro, e siamo anche imbarazzati al loro sguardo: cosa potranno pensare di questi due muzungu a spasso in bicicletta? E siamo completamente impotenti, a nulla puo' servire un maglia regalata, qualche caramella o una mancia!
Con un po' piu' di tristezza nell'animo arriviamo al lago Bunyonyi, e la meteo ci grazia per un giro in barca e ancora poi una pedalata sulle sue rive e colline circostanti. Il panorama è stupendo anche con questo cielo grigio e brutta luce, chissà come sarebbe con una occhiata di sole ed i colori sgargianti!?

Venerdi’ 5 Settembre  Lake Bunyonyi-Buhoma
Il luogo è talmente bello che vorremmo fermarci un'altra intera giornata, ma purtroppo ha cominciato a piovere forte e la meteo per i prossimi tre giorni è pure peggio; ci conviene quindi rimetterci in viaggio verso luoghi piu' "secchi". E' un vero peccato non poter pedalare oggi perchè la strada che con lunghi sali e scendi costeggia il lago verso nord offre scorci mozzafiato, che avremmo certo gustato meglio in bici, ma la quota è sempre tra i 1500 e i 2000 metri, quindi la temperatura fresca, e non è proprio possibile pedalare sotto l'acqua come ci è già capitato in luoghi piu' caldi. Anche la prevista attraversata dell' "impenetrable forset" al Bwindi National Park non è possibile con questa pioggia, quindi tiriamo diritti fino a Buhoma per stradine montane splendide. Attraversiamo una  valle dove in nostro autista ci dice essersi svolto un terribile massacro durante il genocidio dei Tutsi da parte degli Hutu.

Sabato 6 Settembre  Buhoma-Kihilhi
Buhoma é l'ultimo villaggio all'ingresso del Parco Nazionale di Bwindi; al limite della foresta esiste un villaggio di Pigmei che sono stati obbligati ad abbandonare la vita nella foresta ai tempi dell'istituzione del parco. Vi facciamo visita visto che con la pioggia non ha molto senso spendere centinaia di euro per entrare mezza giornata nel parco. La visita è "turisticamente" interessante, ma sinceramente mette un po' di tristezza vedere questa gente strappata alle proprie origini, anche se cio' gli da poi diritto a un po' di educazione e assistenza sanitaria! 
Nel pomeriggio con una piacevole e poco faticosa pedalata ci spostiamo al a Kihilhi, una piccola piacevole cittadina con clima fresco, a metà strada tra le montagne del Bwindi e la pianura del Queen Ellizabeth National Park.

Domenica 7 Settembre  Kihilhi-Mweva
Al mercato di Kihilhi osserviamo molti ragazzi con le strane bici-monopattino che avevamo gia' visto lungo la strada, e ora ne capiamo il senso: sono adibiti al trasposto merci, e diventano all'occorrenza mezzo di svago sulle discese. Oggi la giornata piu' lunga in bici, pur senza dislivelli ma 96 km quando comincia a far caldo si sentono. Attraversiamo praticamente tutto il Queen Elisabeth National Park, incontrando diversi animali, ci mancano solo i leoni ... che per fortuna non si avvicinano di solito alla strada, ma il nostro autista sembra molto preoccupato!
Bella serata in uno spartano Hotel sulla rive del Kazinga Channel. 

Lunedi’ 8 Settembre  Mweva-Kasese-Kelibe Mines
Spendiamo la mattinata in un safari fotografico nel parco, ad un paio di chilometri dalla strada percorsa ieri troviamo già i leoni, gulp!
Nel pomeriggio ci trasferiamo con il furgone fino a Kasese, la strada è asfaltata e sarebbe monotono in bici. Preferiamo approfittare delle ultime ore della giornata per un giro in bici da Kasese alle dismesse miniere di Kelibe, dove parte il sentiero per il Rwenzori. La povertà di alcune baracche vicine ai bordi della strada a Kelibe è impressionante!

Martedi’ 9 Settembre  Kasese-Fort Portal
Da Kasese la strada è ancora asfaltata per una trentina di chilometri, poi lasciamo la principale per andare verso est nella zona dei laghi vulcanici e ricomincia la magia. Pedaliamo di nuovo su sterrata e in alcune zone su semplici tratturi. Il paesaggio è magnifico, contorniamo un'infinità di laghetti dai colori sgargianti, dal verde smeraldo al blu, verso ovest in lontananza sempre in bella vista la lunga catena delle Rwenzori Mountains. Sulla strada troviamo solo alcuni lodge di lusso, assolutamenti fuori portata ... cosi' continuiamo fino a Fort Portal, una piccola cittadina dalle sembianze "quasi" europee. 

Mercoledi’ 10 Settembre  Fort Portal-Rujgo
La zona del Lake Nkuruba ci è piaciuta talmente che vogliamo tornarci, e spenderci possibilmente anche una notte. Girovaghiamo per colline e laghi tutto il giorno, poi troviamo un piccolo laghetto denominato Rujgo con delle baracche più che spartane, l'ideale per una notte. L'impressione è di essere proprio nell'ombelico del mondo!

Giovedi’ 11 Settembre  Rujgo-Mahoma Falls-Fort Portal  
Un ragazzo che lavora per una piccola cooperativa a favore delle scuole locali ci guida per un giro a piedi nei campi coltivati, principalmente banane, e le baracche dei coltivatori, fino ad una improbabile quanto potente cascata di acqua limpida nascosta tra le pieghe di queste colline; una giornata veramente interessante. Nel pomeriggio peddaliamo di nuovo fino a Fort Portal.

Venerdi’ 12 Settembre  Fort Portal-Semliki-Mubende
Da Fort Portal la strada che scende al Semliki National Park è ora asfaltata, ma la discesa è talmente lunga e bella che ce la godiamo in bici fin quasi a Bundibugyo. Siamo sul confine con il Congo, la quota è molto piu' bassa dei giorni scorsi, e la temperatura decisamente piu' alta. La programmata traversata a piedi di queste colline per tornare a Fort Portal non ci sembra cosi' entusiasmante, preferiamo risparmiare un giorno per visitare Jinja, e ci trasferiamo cosi' in furgone fino a Mubende, sulla strada principale che porta alla capitale. 

Sabato 13 Settembre  Mubende-Kampala-Jinja
Da Mubende raggiungiamo in furgone Kampala; una breve sosta alla sede del Kampala Cycling club, quindi attraversiamo la caotica capitale, e percorriamo poi le ultime decine di chilometri per raggiungere Jinja in sella. 


Domenica 14 Settembre  Nile source
Jinja è una sonnolenta cittadina affacciata sul Lago Victoria nel punto dove nasce il Nilo, l'ideale per pedalare in tranquillità una mezza giornata e rilassarsi un po' prima del viaggio di ritorno.



Lunedi’ 15 Settembre  Jinja-Kampala
Accompagnati da Emma, giovane agonista del Kampala Cycling, percorriamo il tragitto di ritorno da Jinja a Kampala, non sulla strada principale, ma su belle sterrate tra coltivazioni di canna da zuchero. Dove la sterrata si ricongiunge con la trafficata strada principale buttiamo definitivamente le nostre bici nel furgone.

Martedi’ 16 Settembre  Kampala-Entebe
Kampala è veramente caotica, e offre ben poche attrazioni turistiche, mezza giornata è più che sufficiente per noi. Impacchettiamo le bici, una bella doccia, e la cena d'addio con i nostri nuovi amici Jusuf e Florie, per la notte siamo all'aeroporto per il volo di rientro. Sorridiamo alla vista delle sedie dove abbiamo speso tutte quelle ore di attesa all'andata ... l'inizio è stato difficile, ma poi tutto è stato veramente splendido! Ogni volta che lasciamo un paese cosi' lontano e diverso ci chiediamo se capiterà mai di tornarci!.....    PV

Informazioni generali

Il gruppo
Sonja ed io con l'amica Kenyota Florie e l'autista Yusuf.

Quando
Gennaio, Febbraio, Luglio, Agosto e Settembre dovrebbero essere i mesi meno piovosi, ma anche qui come in tutto il resto del globo il clima sta cambiando, e capitano lunghi periodi di pioggia anche nelle stagioni una volta piu' secche.

Viaggio aereo
Noi abbiamo volato Turkish Airline, ma vi sono diverse combinazioni. Ormai con tutte le compagnie si paga l'extra per il trasporto delle biciclette.

Visto
Si puo’ fare direttamente in aeroporto a Entebbe, costo 40 US$.

Alloggi
Nelle città principali e nelle localita’ piu’ turistiche si possono trovare alloggi confortevoli, nei villaggi piu’ remoti e fuori dalle rotte turistiche lo standard è decisamente piu' basso, non sempre si ha la doccia, ma almeno c'é sempre la zanzariera. Il costo per la camera doppia puo' variare da pochi US$ della locanda ai 30$ per un buon bungalow.  Meglio evitare di dormire nei parchi nazionali o ai loro ingressi, dove il costo é 10 volte superiore.


Tenda
Non e’ necessaria, si trova sempre alloggio, a meno che non sia una vostra scelta; nel caso meglio piazzarla all'interno di strutture presidiate!

Appoggio
Per pedalare scarichi, godersi i panorami, ed avere la certezza di raggiungere sempre un punto dove dormire, é meglio avere un furgone di appoggio, che bisogna procurarsi a Kampala o Entebbe.

Strade
Abbimo percorso i due lunghi tratti asfaltati da Masaka a Kabale, e da Fort Portal a Kampala in furgone, per godere invece le strade sterrate locali e nei parchi, che erano in ottimo stato, con fondo duro e regolare.

Bici 
Meglio portate le proprie bici imballate opportunamente, con i pezzi di ricambio indispensabili, camere d’aria e pezzuoline per la riparazione. Il nostro autista Yusuf, coordinatore del club Kampala Cycling, puo' procurare delle buone mountainbike a noleggio, ma é forse l'unico nel paese, per il resto la gente è abituata ad "arrangiarsi" a riparare di tutto, ma non troverete pezzi specifici dei nostri cambi, freni etc.


Percorso
Da Entebbe abbiamo subito traghettato sulle Ssese Islands, da cui poi siamo andati a Masaka. Da qui trasferimento in furgone su strada asfaltata fino a Kabale, dove abbiamo ricominciato a pedalare. Dal Lake Bunyonyi quindi al Bwindi Impenetrable Forest National Park, poi direzione nor per Kihihili e il Queen Elizabeth National Park. Sosta sul Kazinga Channel e poi Kasese. Si passa poi alla bella regione dei laghi vulcanici, il "Bunyurunguru Crater Lake Field", e il Kibale National Forest. Indi Fort Portal e la Semliki Valley. Infine altro trasferimento in furgone per tornare a Kampala, da cui abbiamo fatto l'ultima pedalata a Jinja e le sorgenti del Nilo.

Clima
Nella zona del Lake Bunyonyi e del Bwindi NP é fresco e spesso piovoso, per il resto molto piu' caldo e secco. Non è comunque quasi mai torrido poichè si pedala pre lo più tra intorno ai 1000/1500 metri di quota.

Malattie
Nessuna vacinazione obbligatoria, noi abbiamo fatto la profilassi antimalarica, ma di zanzare ne abbiamo viste proprio poche.

Cibo
Vicino ai laghi si mangia spesso il pesce, che è sempre la Tilapia; per il resto pollo, maiale, riso e verdure gli ingredienti principali. La cucina locale è abbastanza povera e ripetitiva, a base di Posho Chapati e Matooke, che a lungo andare stancano il palato europeo. Il costo di un pasto varia dai 2 o 3 US$ nei locali modesti, alla decina di US$ per i locali piu' turistici.
Una birra da 0,5 l mediamente costa circa 1 US$.

Moneta
Cambiate US$ o Euro in scellini Ugandesi all’arrivo in aeroporto (conviene alla banca non allo sportello subito dopo aver ritirato i bagagli). Solo nelle altre citta principali e’ possibile cambiare, e le carte di credito naturalmente sono inutilizzabili nei villaggi.

GPS
Su Open Street Map si trova la cartografia stradale abbastanza dettagliata a costo zero.

Fotografie
Portatevi tutto l’indispensabile da casa!
By Paolo Vitali


Mappa generale d’inquadramento

Video


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