Paolo Vitali & Sonja Brambati
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Eraldo Meraldi
 
Sonja sul 5° tiro di Eraldo ti pensa sempre al Crap di AltEra un bel giorno d’estate.
La lunga e dura camminata per portarmi alla base della grande parete mi piacque. La grande parete era come ricoperta da immaginari graffiti e ampie strisce scure salivano verso il cielo. Se questa parete mi avesse dato la possibilità di salirla e di farmi arrivare in alto sarei potuto entrare nel nuovo mondo degli abissi e del vuoto dell’Alta Valtellina. Sentivo solo il rumore del fiume giù in basso e mi sentivo così lontano dal mondo. Fu sufficiente una lieve folata d’aria fresca per ritrovarmi che faceva già sera. Ero stato per molto tempo a guardare, osservare, capire e studiare una possibile linea di salita. Ero così entrato e non mi rendevo conto nel cuore di quella parete. Ebbe così inizio per così dire la storia dell’arrampicata moderna in Alta Valtellina. Ho arrampicato molto su altre montagne per rendermi conto che le mie montagne erano quelle da cui avrei potuto avere e dare di più. Fin da bambino ho imparato ad amare la mia terra, le mie origini e ricordo sempre piacevolmente la mia infanzia legata ai lavori contadini e del bosco. Spesso camminavo più in alto che potevo per poter guardare lontano, altre volte arrampicavo sugli alberi, su piccole pareti, e guardavo sempre l’orizzonte. I sentieri non avevano segnali, ma ogni sasso, albero, radice era legato ad un ricordo, ad un nome tramandato da generazioni ed erano sempre praticabili e tutti si impegnavano a sistemarli ogni qualvolta ce ne fosse stata la necessità. E’ per queste cose radicate dentro me, che mi sono ritrovato poi ad esternarle verso l’ambiente più verticale. Le pareti arrampicabili in Alta Valtellina non sono infinite, anzi direi forse limitate data la non certo buona qualità della roccia. Un’attenta ricerca nel tempo, ha permesso invece di poter tracciare delle vie di arrampicata molto interessanti, sicure e divertenti. Una delle motivazioni più forti è stato il fatto di poter creare degli itinerari innovativi in zona, dando così agli appassionati del mondo verticale la possibilità di avere in casa ciò che si poteva avere solamente sobbarcandosi tante ore di viaggio. Questo fatto ha dato un nuovo impulso arrampicatorio in Alta Valtellina e ora molto timidamente sono arrivati  anche da fuori i primi ripetitori. I terreni di gioco si stanno esaurendo ma ciò non toglie al fatto che il futuro riserverà ancora nuove sorprese. La passione per le montagne porta a tanti ricordi: attimi vissuti, emozioni, delusioni e fatiche non fanno che arricchire lo spirito. Il tempo passato sui monti non sarà mai sprecato se queste cose non invecchieranno con gli anni. Continuerò la mia ricerca sempre con entusiasmo, e nelle fredde giornate d’inverno mi soffermerò a ciò che è stato. Nelle sere dei bei giorni d’estate guarderò i colori dei tramonti e il muoversi delle nubi e viaggerò con loro, su nuove montagne, lontano oltre l’invisibile. Eraldo Meraldi
Testi, disegni e immagini: Copyright ©  Paolo Vitali/Eraldo Meraldi    www.paolo-sonja.net