Ma ti
rendi conto dove siamo? Islanda
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Scialp nella penisola di Tröllaskagi e dintorni $$$
Anche
quest’anno finalmente la tanto progettata e desiderata trasferta
scialp“ fuori porta! Un incognita solo per la meta: il gruppo è già
rodato. Compagni di sciate abbastanza eterogeneo, ma affiatato. La
novità: Nadia e Giacomo, alla loro prima esperienza... oltr’alpe;
finalmente un’amica… che mi dà manforte con questi maschiacci. E non è
poco!
Tutto è andato come da programma. Abbiamo visto un paese nuovo, sciato
bene, nonostante la meteo bizzarra e trascorso delle bellissime
divertenti serate…… Assolutamente da rifare l’anno prossimo, ma dove?……Ci stiamo già
pensando. Sonja.
L'islanda
ci accoglie con cielo blu e il tipico vento freddo e teso che soffia
molto spesso a Reykjavik. Ci muoviamo subito verso nord sulla A1, la
principale strada che circumnaviga tutta l'isola, e vediamo subito in
lontananza minacciose nuvole scure che danno ragione alle pessime
previsioni per i prossimi giorni! La nostra meta è Ólafsfjörður, un
minuscolo paese all'apice del fiordo omonimo, all'estremo nord della
penisola di Tröllaskagi.
Novanta chilometri all'ora è la velocità massima consentita sulle
strade "più veloci"; così i 450 km si trasformano in un lungo viaggio
che, dopo l'aereo, rende interminabile questo "avvicinamento". Passato
Blönduós, al bivio per Akureyri o Siglufjörður ci sentiamo ormai a
destinazione, ma non abbiamo fatto i conti con la meteo! Optiamo senza
razionali tangibili per la costa ovest della penisola di Tröllaskagi,
invece della strada interna che passa per Akureyri e Dalvik. La neve
comincia a cadere regolare, a ogni chilomtero che percorriamo
l'intensità aumenta, non appena ci aviciniamo al mare un vento
tempestoso si scatena e comincia a crearci non pochi problemi! La
strada diventa riconoscibile solo grazie ai pali delimitatori laterali,
la visibilità ridotta a pochi metri, la nevicata diventa orizzontale
per il vento teso e ci avvolge completamente. Da un po' non incrociamo
più macchine, sarà per l'orario ormai tardo, o forse perché i locali
consci delle condizioni non si muovono?!
Alla guida del mio poderoso Land Cruiser (fortunato upgrade gratutito
dell'autonoleggio!) mi sento tranquillo, ma un po' di mal celata
preoccupazione comincia ad avvolgere Giacomo e Vigilio, alla guida
delle altre due auto station wagon. Nei tratti più esposti sul mare
procediamo quasi a passo d'uomo, è ormai palese che se un'auto si
dovesse bloccare nelle neve ormai alta con grossa probabilità ci
toccherà passare la notte in auto! Fortuna o abilità degli autisti ,
non
ci è dato a sapere, ma intorno a mezzanotte arriviamo finalmente
all'agognata destinazione. Veniamo a sapere il giorno successivo che
poche ore dopo entrambe le strade sono state chiuse per il pericolo di
slavine, e così rimarranno per due intere giornate! 14/04 - Ólafsfjörður
Photo-Gallery
In
ogni viaggio scialp ci è capitato di trovare un po' di brutto tempo, ma
le giornate a disposizione sono poche e quindi si cerca sempre e
comunuque di tentare una sciata. Non questa volta: il giorno dopo il
nostro arrivo a Ólafsfjörður nessuno di noi osa neppure azzardare
l'ipotesi di mettere il naso fuori dal bungalow, o meglio quando lo
facciamo è solo per entrare nella vasca d'acqua bollente sulla veranda,
opportunamente piazzata al riparo dal vento teso che arriva da nord,
dal mare. Stare immersi nell'acqua calda all'aria aperta con la
nevicata orizzontale alle spalle, e poi buttarsi nella neve fresca che
si è subito depositata abbondante davanti alla casetta fa un certo
effetto!
15/04 - Hólkotshyrna 890m, Ólafsfjörður
Photo-Gallery
Ormai
riposati dall'avventuroso viaggio vogliamo a tutti i costi sciare, la
neve continua a cadere fitta, ma il vento è un po' calato e la
temperatura si è alzata, forse anche troppo. Tutte le strade che
conducono a Ólafsfjörður sono ancora chiuse, non possiamo spostarci,
quindi tanto vale partire con le pelli direttamente dal bungalow. La
visibilità è di pochi metri e il grado di pericolo è 4. Ci inoltriamo
brevemente nella pianeggiante valle del fiordo, poi con le antenne
alzate cerchiamo di seguire le curve di livello sul GPS e cominciamo a
salire verso sinistra. La pendenza è ideale, non abbastanza da poter
essere pericolosa, ma neppure troppo dolce, e una crestina rocciosa
finalmente ci da una direttiva che ci conduce fin sotto la cima di
quello che poi scopriremo essere l'Holtshyrna. Solo 890m ma sudati! Ci
fermiano poco sotto la cima per un cambio di
pendenza che
non vogliamo forzare in queste condizioni e poi comincia la prima
sciata Islandese, un po' sacrificata per me davanti a ricercare le
tracce, ma a quanto pare più che godibile per i miei soci a seguire,
che con un riferimento davanti, serpentinano alla grande nella neve
fresca.
Finalmente
le strade sono state riaperte, ci possiamo spostare da Ólafsfjörður. Il
cielo plumbeo conferisce sfumature color ottanio a cielo e mare, con un
fascino tutto particolare. Riusciamo ad individuare una valle riparata
dal vento con pendenza regolare, il pericolo 4 permane! Nella parte
alta ripiombiamo nelle nuvole, e ancora una volta grazie al GPS
riusciamo ad arrivare in cima. La temperatura è elevata, ma stranamente
la neve rimane polverosa per tutta la discesa! Inspiegabile ... da noi
con queste temperatra sarebbe tutto cartonato ... meglio così, non
capisco ma mi adeguo!
17/04 Kaldbakur 1180m,
zona di Akureyri
Photo-Gallery
Mattinata
ancora fra le nuvole, poi finalmente il sole fa la sua comparsa, e
tutto cambia improvvisamente. Questa gita è una delle classiche della
penisola, con pendenza regolare dal mare alla cima. In cima ammiriamo
un paesaggio lunare sulle montagne innevate del'interno, e Nadia
continua a ripeterci il suo ritornello "Ma ti rendi conto dove
siamo?!", che diventerà il motto del nostro viaggio. Una bellissima
sciata su neve fresca e fondo duro ci attende, costantemente con vista
mare. Sulla strada del ritorno approfittiamo per una puntata alla
cascata di Goðafoss ed un antico villaggio. Una splendida giornata!
18/04 Glæsibæjarheppur 1440m/1320m, zona di Akureyri
Photo-Gallery
Oggi
rinunciamo alla sciata con vista mare per avventurarci su una gita più
lunga all'interno di Akureyri inventata sulle carte. La meteo è in
miglioramento progressivo, e la valle che imbocchiamo si rivela
fantastica. Man mano che saliamo realizziamo che la neve è di qualità
superlativa, e nella parte alta troviamo almeno 40 cm di polvere
fresca. La cima supera i 1400m. Cominciamo la discesa in un delirio di
polvere, che da metà in giù lascia progressivamente il posto ad una
perfetta moquette ricoperta da qualche dita di polvere ... arriviamo
all'auto in una sorta di orgasmo colletivo!
La
meteo
mette buono al mattino e poi peggiormento deciso al pomeriggio, così
scegliamo una gita apparentemente breve vista mare tra l'Ólafsfjörður e
il Siglufjordur. Arriviamo in un ampio anfiteatro con una quantità
immane di neve, Franco cerca di valutare l'altezza della fresca, infila
tutti i 230 cm della sonda senza trovare nessun minimo ostacolo, ma non
arriva al fondo, gulp! L'anfiteatro chiude, e con esso sembra anche la
nostra gita, ma poi troviamo un ripido canale, salito e disceso con le
antenne alzate! La nuvolosità tarda, così proseguiamo la discesa nella
vallata opposta, e poi ripelliamo a salire una seconda cima piramidale
molto estetica. Altra discesa in polvere, e si ripella per l'ultima
risalita alla cima più meridionale della catena, da cui piombiamo
diritti per ripido pendio direttamente alle macchine. Meglio di così
non si poteva chiedere e immaginare!
Informazioni
generali
Il
gruppo:
quest'anno due nuove "reclute", Giacomo Carsana e Nadia Agostini, si
aggiungono al collaudato gruppo di Paolo & Sonja,
Ruggero
Vaia, Rino Salvadori, Denis e Vigilio Ganz, Franco
Scotti e Bruno
Piazzi.
Regione:
Nella parte settentrionale dell'Islanda si trova la penisola
di
Tröllaskagi; da prima di Akureyri fino ai fiordi di Ólafsfjörður e
Siglufjörður un terreno ideale per lo scialpinismo, con cime
fino
a
circa 1400 m, lunghe vallate, pendii e canali per ogni gusto.
Periodo
consigliato: fine Marzo e tutto Aprile .
Accesso:
in aereo a Reykjavik, quindi in auto sulla A1 fino alla penisola di
Tröllaskagi. L'auto si può prenotare via web a una delle agenzie in
aeroporto.
Visto:
per i cittadini Italiani è sufficiente la carta d'identità.
Cambio:
in Aprile 2013
il cambio era circa di 150 ISK (Corone Islandesi) per 1 euro.
Cartografia:
su web
è possibile trovare mappe stradali e topografiche anche per GPS fino al
20.000.
Alloggi:
nella capitale e vicino all'aeroporto, cittadina di Keflavik, numerosi
B&B; nella Tröllaskagi
l'alloggiamento
solitamente più usato dagli skialper sono i
bungalow, che si possono facilmente trovare sui numerosi siti di prenotazione.
Meteo:
come in tutti questi paesi nordici la meteo è pazza, bisogna abituarsi
a variazioni repentine, improvvise nevicate, vento e quant'altro.
L'altro lato della medaglia però presenta una neve polverosa spesso
superlativa e sciate garantite. Prima di Aprile le giornate sono corte
e le temperature più fredde.
Indumenti:
equipaggiamento
alpino invernale "a cipolla", pantavento e una buona giacca
spesso indispensabili! Un piumino e qualche
indumento
caldo per la sera consigliabili.
Materiale:
ARVA, pala e
sonda, ramponcini, non servono piccozza corda e altre attrezzature da
ghiacciaio.
GPS:
sono possibili traversate a fantasia, avere con sé un GPS è
assolutamente consigliato. Noi abbiamo usato un GARMIN
OREGON 550T.
Da
Dalvik percorriamo in macchina fin dove possibile la Skidadalur, ovvero
la Valle dello sci, su ogni picco immaginiamo due o tre percorsi
possibili, verrebbe voglia di farli tutti! Scegliamo quella che
sembrerebbe una "valletta" un po' al riparo dal vento, che oggi soffia
forte. A fine gita misureremo 20 km di sviluppo ... riuscendo a
raggiungere una bella cima di 1340m. Durante la salita le nuvole si
diradano, oggi le pendenze non sono mai forti e la neve meno bella dei
giorni scorsi, ma ci riempiamo gli occhi di quel blu intenso tra cielo
e mare che credo ricorderemo a lungo ... "ma vi rendete conto dove
siamo?!".
21/04 Ólafsfjörður-Reykjavik e Geysir
Photo-Gallery Meteo
perfetta, ma ormai satolli di polvere e serpentine decidiamo di
affrontare il viaggio di ritorno con più calma, e qualche sosta
turistica; caratteristici i geyser di Geysir. Al porticciolo di
Keflavik troviamo un ristorante dove sfoghiamo la voglia di pesce
nordico, e siamo pronti al ritorno.
Domattina
si torna a casa.
Anche
queste vacanze si chiudono decisamente in bellezza! PV
Mappa
generale
d’inquadramento
Altimetria
e mappe ricavate
da BaseCamp® rappresentano la traccia GPS rilevata usando
Garmin® OREGON 550T