Si può
viaggiare per
scalare, si può viaggiare per lavoro, si può viaggiare per
viaggiare!
Molto
spesso abbiamo viaggiato
in occasione di spedizioni alpinistiche, finalizzando il tutto ad una
meta,
che per lo più era una parete lontana sognata su qualche foto o
addirittura immaginata. Durante
quei viaggi-spedizioni, pur valorizzando tutto il “contorno”, la meta
finale
condizionava inesorabilmente tutto il resto; viaggio dopo viaggio
questo
“contorno” ha però acquisito sempre maggior valore, ed ora
ci piace anche realizzare qualche viaggio fine a se stesso!
In fin dei
conti per macinare
tiri e gradi basta recarsi semplicemente ad Arco od in Sardegna, non
serve
certo andare fino in Thailandia ne tantomeno in Laos. Per venire fino
in
questi luoghi remoti occorre amare il viaggio di per sé, per il
fascino dei luoghi, per il bello di conoscere gente diversa, per
assimilare
culture ed usanze diverse dalla propria, per allargare i propri
orizzonti
oltre il paraocchi che la routine quotidiana ci impone, per non
lasciarci
inaridire dalle consuetudini, ed imparare ad attribuire ad ogni cosa
che
ci circonda il giusto valore.
Con il
passare degli anni
acciacchi vari soprattutto a ginocchia e schiena ci hanno imposto la
bicicletta
come terapia... con il tempo abbiamo imparato ad apprezzarla e
praticarla
sempre più assiduamente, fino a quando abbiamo provato ad usarla
come mezzo di spostamento anche nei viaggi: fantastico! Spostarsi da un
villaggio all'altro al lento ritmo della bici ti permette di assaporare
appieno la vita che vi scorre, conoscere meglio la gente e poter notare
dettagli che altrimenti passerrebbero inosservati... penso sarà
questo il futuro dei nostri pellegrinaggi!
Passate
le prime ore di sbigottimento
dovuti al lungo volo ed al fuso orario si entra subito in sintonia con
il “viaggio”, ed il sudest asiatico per questo ha un fascino tutto suo!
Le città, la gente, hanno un qualcosa di speciale, un qualcosa che
ti comunica calore e amicizia.
Ripensando
ai tanti viaggi
precedenti, dalla Groenlandia alla Patagonia, dagli USA alle repubblica
dell’ex Unione Sovietica, non vi è luogo che possa rievocere
simili sensazioni, forse pareti più lunghe, quelle sì, ma
per ritrovare certe situazioni di vita forse le uniche immagini simili
sono quelle legate a esperienze nei villaggi nepalesi o indiani, dovuto
probabilmente al fatto che condividono la stessa fede buddista.
Bangkok è
sicuramente
un crocevia strategico per le mete nel sudest asiatico. Da qui in poche
ore si può volare o raggiungere in treno o bus i paesi confinanti:
Vietnam, Laos, Myanmar, Malesia e Cambogia.
Bangkok,
il punto di partenza. Per i viaggiatori “fai da
te”,
in gergo più internazionale “backpapers”, Kaosand Road nel
centro di Bangkok è un punto di appoggio e di riferimento per tutti
i successivi spostamenti. Oltre a trovarvi alloggio e vitto a prezzi
modici
è possibile in 24 ore ottenere i visti per i paesi sopra citati,
spendendo tra l’altro meno che non ottenendoli direttamente dall’Italia
tramite le relative ambasciate. Inoltre, le solo apparentemente
sgangherate
piccole agenzie viaggi che proliferano nella via, potranno in pochi
minuti
trovarvi i trasporti adeguati alle vostre mete.
Il nostro
consiglio è
di affidarvi fin dove possibile al treno, per poi proseguire con
bus locali o minibus per turisti. Se, pendolari padani come me, siete
abituati
alle decine di minuti di ritardo per un’ora scarsa di viaggio delle
nostre
ferrovie, l’efficienza e la puntualità delle ferrovie thailandesi
saranno una piacevole sorpresa. Per di più, viaggiando sempre di
notte, il rumore regolare del treno sarà sicuramente molto più
conciliante per il vostro sonno che non le continue brusche
accelerate-frenate
dei bus VIP, regolarmente con aria condizionata “a manetta”.
Per
quella giornata o due che
dovrete “perdere” a Bangkok avrete solo l’imbarazzo della scelta fra le
cose da visitare, dai magnifici templi monasteri, ai mercati fluviali,
a giri sul fiume, alla migliaia di bancarelle di ogni genere dove
potrete
acquistare qualsiasi tipo di oggetto, dal vestito doppiopetto
all’orologio
taroccato all’handcraft locale.
Se il
vostro obiettivo sono
le falesie ed il mare di Phra Nang o il nord della Thailandia,
prenotate
in agenzia o addirittura alla stazione ferroviaria il vostro biglietto
e la sera stessa o il giorno seguente sarete di nuovo in viaggio,
lo stesso vale per altre mete più lontane ed oltre confine, con
la sola aggiunta di qualche dollaro per il relativo visto.
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