Un
lungo e faticoso viaggio può essere vissuto solo in funzione di
un ambito obbiettivo alpinistico, oppure viaggio ed arrampicata possono
essere complementari uno all'altro. Nella seconda ipotesi una parete o
una falesia possono anche fornire il pretesto per un viaggio esotico
alla
scoperta di luoghi e popolazioni sconosciuti. E' con questo spirito che
nel Novembre del 1997 decidiamo di abbinare una seconda visita alle
fantastiche
falesie tailandesi della penisola di Phraa Nang ad un viaggio nel
Vietnam
del nord. Lo spunto ce lo forniscono i reportage e le foto di famosi
climber
come Todd Skinner, Greg Child e Lynn Hill, ultimo quello pubblicato sul
National Geographic, sulle grigie guglie della Baia di Halong, appunto
nel Vietnam del nord. Con la nostra filosofia del viaggio "fai da te"
prenotiamo
visto per il Vietnam e biglietto aereo per Ha Noi in una delle tante
bancarelle
della Kaosan Road di Bangkok, e nel frattempo ci rechiamo alle falesie
ed alle spiagge della penisola di Phraa Nang a scaldare le ossa e
stirare
le dita (la relazione completa alla pagina
della
Tailandia). Provenendo
dalla calda ed accogliente Tailandia l'impatto con il Vietnam di Ha Noi
è quasi uno shock, ad iniziare dal clima meno mite e quasi uggioso,
per finire con l'accoglienza della gente, cordiale ma molto più
distaccata e fredda dei tailandesi. Gli alberghi
di Hanoi rendono subito l'idea della differenza del tenore di vita
dei due paesi, così vicini ma così lontani! Naturalmente
a meno di non isolarsi nelle finte ed innaturali comodità appositamente
create per i turisti! Diversamente
dalla Tailandia, in Vietnam quasi nessuno parla inglese, ed
organizzarsi
da soli non è così semplice, ma neppure impossibile. Una
cosa che infastidice particolarmente il viaggiatore esperto è la
onnipresente ed esplicita differenziazione delle tariffe applicate ai
locali
ed agli stranieri, non contestabili nè tantomeno mercanteggiabili,
come invece accade in quasi tutti i paesi orientali. Privati e pubblici
esercizi espongono sempre degli incomprensibili cartelli con i prezzi
locali,
e la corrispondente tariffa "turistica" in espliciti dollari
americani! Nonostante
i prezzi siano per noi occidentali ancora abbastanza a buon mercato, la
costante impressione del "pollo da spennare" è alquanto spiacevole.
Il viaggio in treno, con orari apparentemente dalla puntualità
svizzera,
da Ha Noi ad Hai Phong, permette di ammirare pazientemente il piatto
paesaggio
di risaie e paesini; ancora meglio apprezzabili noleggiando il mezzo
qui
più comune di locomozione, la bici. E' sicuramente questo il mezzo
che maggiormente abbiamo apprezzato e che consigliamo per avvicinarsi a
questa gente ed apprezzarne la cordialità, girovagando per le viuzze
dei paesini e le campagne, mangiando con loro e cercando di comunicare,
per lo più a gesti!
Da Hai Phong per Ha Long City si
può scegliere se viaggiare in pulman
o in battello, entrambi fermano poco prima a Bay Chay, cittadina più
vivibile della caotica ed industriale Ha Long; entrambe si affacciano
sulla
bellissima Ha Long Bay, ma purtroppo la frenetica attività di
estrazione
carbonifera rovina parecchio il fascino del luogo! L'immensa baia di Ha
Long è costellata da innumerevoli isolotti calcarei grigio scuro
che sarebbero una vera manna per l'arrampicata, ma fino ad ora
pochissime
sono le vie salite, e quelle poche solo parzialmente attrezzate. Ma
questo potrebbe anche essere un vantaggio per chi volesse sbizzarrirsi
nell'apertura di vie, di ogni tipo e difficoltà! Anche se il mare
ed il clima non sono neppure lontanamente paragonabili a quelli della
vicina
Tailandia. Comunque per arrampicare, il grosso ostacolo è rappresentato
dalla logistica, poichè per raggiungere le basi degli isolotti
occorrono
ore di navigazione sul piatto mare della baia, il che di per se è
affascinante, ma aihmè, noleggiare una chiatta locale con equipaggio
per almeno una settimana rappresenta per una "spedizione famigliare a
due"
una spesa veramente eccessiva. Quindi
per chi volesse ripeter l'esperienza consigliamo di formare un
gruppetto
sufficiente per ammortizzare tale spesa! Noi per l'occasione ci
accontentammo
di una singola giornata di navigazione, e ripiegammo poi all'isola di
Cat
Ba, parco nazionale, con la sua stupenda foresta, ed il mare non
infestato
dai battelli per il carbone. Qui trovammo anche qualche scoglio su cui
arrampichicchiare, ma i ricordi migliori del Vietnam sono certamente
quelli
legati alle camminate nella giungla ed alle pedalate nei paesini
periferici!
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1) Tombestone Wall - 70 m 6b+ - sistema di
fessure - portare nuts/camelots
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2) Boat People - 80 m 7a+ - 4 brevi tiri -
10 spit , portare nuts,
friend e cordini - accesso direttamente dalla barca e doppia esposta
direttamente
dalla cima alla barca.
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3) Laughing Dug Wall - ?
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Testi,
disegni e
immagini Copyright © 1997 Paolo Vitali –
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